CHE NOIA QUI AL BAR

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Così diceva Giorgio Gaber nella canzone “Il Riccardo”.

Il Riccardo che da solo gioca al biliardo, non è di grande compagnia ma è il più simpatico che ci sia.


La noia, la sera in quel bar è la stessa di questa infinita serata della politica italiana. Il crepuscolo cede il passo alla sera e poi alla notte.

Nemmeno il lampo di un temporale a illuminare la scena.

Tramontato il “sol dell’avvenire”e qualunque altro ipotetico sole. Fà buio presto e fà buio pesto. Se ci fossero più soli! In realtà siamo ormai soli.

La rappresentanza politica ormai solo” rappresentazione” di inconsistenza politica e istituzionale.

Nei talk si grida forte, si sovrastano gli avversari. “Mi faccia finire”, “io l’ho ascoltata e non l’ho interrotta”. Attenzione dice il conduttore “se continuate così abbasso lo studio”. Mi ricorda ABBASSO LA SQUOLA dei tempi andati e delle Q inopportune.

Così tra noia, grigiore, guerre implacabili, mancate visioni politiche, elezioni similsondaggio, ci “imprepariamo” ad andare alle urne. Ma non ce ne frega niente. Se qualcuno ci dicesse che cosa vorrebbe fare, promuovere, costruire nel novello Parlamento, non escluderei un sussulto di interesse!

Ma per il momento nulla se non la cruciale scelta dei candidati così ignoti da pretendere accanto al loro nome e cognome (noti), un surplus. Il famoso Mario Rossi detto “er pomata” come si direbbe nel film FEBBRE DA CAVILLO, pardon DA CAVALLO.

Un malcostume di DESTRA e di SINISTRA pari alle candidature dei capolista che mai andranno a Bruxelles e nemmeno a Strasburgo. Forse a Torvaianica sì (località balneare laziale).

1 giugno 2024 by Penna a sfera


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Una replica a “CHE NOIA QUI AL BAR”

  1. Avatar cate b

    una triste realtà scritta molto bene.

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