Lo so scelgo sempre o quasi i finali dei miei film preferiti.
Probabilmente scelgo quelli che per me chiudono perfettamente un film.
Blade Runner esce nel 1982, non voglio fare una recensione non sono in grado di farla.
Fin da piccola amo la fantascienza, perciò questo film è entrato tra i miei preferiti senza ostacoli.
Storia di replicanti e di un poliziotto dell’unità Blade Runner (Harrison Ford)che deve eliminare gli umanoidi insubordinati.
L’atmosfera cupa, piovosa, buia fa da cornice perfetta alla storia.
Ma gli umanoidi ritenuti senza sentimenti invece i sentimenti li hanno, quattro di loro fuggono , per raggiungere la terra e la fabbrica che li ha costruiti, anche perché la loro vita è di breve durata.
L’istinto di sopravvivenza li guida, facendo emergere la loro parte umana.
Storia molto umana e’ la storia d’amore di Rachel , replicante che non sa di esserlo e il poliziotto Deckard.
Gli umanoidi ribelli vengono rintracciati ed eliminati.
L’ultimo rimasto Batty (Rutger Hauer affronta in duello il poliziotto, buio, pioggia, sangue e lacrime .
Ridley Scott regala un finale di grande impatto emotivo.
Io ho provato pietà per l’umanoide ma anche per l’umano poliziotto.
Perché vittime di un mondo futuro inquietante e oscuro.
Probabilmente ne scrivo ora, ricordando il film, perché mi sento anche io immersa nel buio, nella pioggia, con un progresso tecnologico (AI)e altro, che non sappiamo se riusciremo a governare.
Il futuro di Blade Runner inizia a somigliare al nostro presente in maniera preoccupante.
Restano le parole indimenticate del replicante Batty:
I’ve seen things you people wouldn’t believe,attack ships on fire off the shoulder of Orion,I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates.
All those moments will be lost in time,
like tears in rain.
Time to die.
La traduzione non perfetta dovrebbe essere :
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire.
Ora il problema è che le cose le immaginiamo e le vediamo, cupo e’ il mondo disseminato di conflitti, cupo e’ il futuro davanti a una sfida con una tecnologia che ha sorpassato in velocità la crescita delle nostre capacità umane.
Battaglie, navi da combattimento e altri prodigi bellici sono alle nostre porte.
Non ci resta che morire come il replicante, abbassando la testa sotto la pioggia?
6 settembre 2024. 🐈⬛gattapazza

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