“La ninna nanna della guerra” Trilussa

Immagine generata con AI
Mi trovo a vivere una strana mattinata, sono inquieta tanto da non essere riuscita scrivere nulla sulla guerra.
Perché qualsiasi cosa io volessi scrivere non riuscirei a descrivere il mio stato d’animo.
Inquietudine, angoscia, paura, rabbia.
La vita sembra sospesa, almeno io la vivo così, per mia formazione mi lascio sempre (anche sbagliando) toccare dagli eventi, anche quelli lontani, soprattutto da tutto ciò che riguarda la cosa più stupida e inutile che il genere umano possa organizzare, “la guerra”.
Non so cosa decideranno in Europa, se intenderanno ancora alzare il livello di scontro con Putin, senza far intravvedere una minima possibilità di trattativa, che ci fanno passare sempre come resa.
Se non si tratta con il nemico non sappiamo in anticipo cosa chiederà, e, qualsiasi cosa possa chiedere si “tratta” appunto, non si concede tutto quello che vuole si tratta!!!
Non so in Medio Oriente se Israele e gli altri paesi opponenti vorranno ancora procedere dal punto di vista militare,e, fino a che punto.
Non so nulla, resto qui , senza la voglia nemmeno di ascoltare notizie.
Purtroppo penso che le notizie e i media vogliano abituarci ad un clima di guerra, fino a farci sembrare normale , magari, mandare i nostri giovani a combattere.
Siamo qui anestetizzati, con la morfina mediatica quotidiana.
Sono perplessa, perché gli uomini non vogliono provare ad essere felici?
Già da umani facciamo i conti con la morte certa che ci attende.
Tra la vita e la morte trovo assurdo che esista anche la guerra!
Per questo condivido la notissima poesia di Trilussa, magistralmente recitata da Proietti, il cui video non pubblico tanto è famoso.
Eccola la ninna nanna della guerra, cruda e vera rispetto alla guerra di allora, di ieri e di oggi.
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili de li popoli civili...
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza…
O a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Ché quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe’ li ladri de le Borse.
Fa’ la ninna, cocco bello,
finché dura ’sto macello:
fa’ la ninna, ché domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
19 settembre 2024 🐈gattapazza

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