Sono stata in una periferia di Roma ad ascoltare un coro gospel, bravi, devo dire, una vocalist con una bella voce.
Freddo, il mio occhio un pò così, infatti scrivo che ancora la luce del giorno non è arrivata, le foto scattate rigorosamente di sera, il video montato all’alba😂, anche se lo schermo lo dovrei evitare.
Allora mi è piaciuto quel canto (famosissimo), pensarlo viaggiare tra i grandi palazzi di una periferia, mi è piaciuto guardare le finestre illuminate, (una cosa che faccio fin da bambina), pensare a cosa stessero facendo le persone.
Quel canto però riporta anche immagini di bellezza, perchè è un inno che ci ha regalato Leonard Cohen, facile dunque pensare anche alla bellezza della natura.
Mi sono cimentata come potevo in un video, il sottofondo era la voce della vocalist, qualche bambino che rideva, che mi è sembrata la colonna sonora adatta alle immagini.
Immagini che vanno dal contesto urbano di Roma, la Roma quoridiana non quella assediata dai turisti, al mare, al lago, al cielo.
La musica ha regalato bellezza ai grandi palazzi con il loro contenuto umano, alla natura che la possiede di suo.
E già che ci siamo è comunque il 24 dicembre, anche per me che non faccio regali, che domani me ne andrò con qualche amico squinternato a pranzo in un borgo del Lazio, fuggendo da parenti e …affini, resta il piacere di augurare a tutti, ma proprio a tutti due cose che sembrano scontate ma non lo sono.
Serenità e pace!
Auguri da quella pazza di gattapazza che il mio artiglio vi afferri per leggere tutto il bello che scrivete 😉🎅


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