Democrazie al tramonto.

Published by

on

Anche, soprattutto il sole tramonta. Poi risorge. Il tramonto delle democrazie sembra invece un DE PROFUNDIS. Certo, le democrazie possono risorgere. Questo accadrà quando milioni di cittadini potranno esercitare la loro volontà politica in modo efficace. Cosa che non è ora. E non lo è sempre di più. Si è limitato lo spazio democratico all’esercizio del voto politico e amministrativo. Nel frattempo gruppi di potere politico ed economico tessono le trame dei loro interessi da trasmettere ai governi. La democrazia si rinnova dal basso moltiplicando le forme di partecipazione alle decisioni. Sembra di parlare di ere trapassate. Ricordo le USL (ancora non erano AZIENDE e quindi ASL) nate per connettere i cittadini alla gestione della Sanità. Triste fallimento trasformate in centri di potere politico. Ricordo i COMITATI DI QUARTIERE per far partecipare la BASE alle decisioni sulle città. Oggi scomparsi con isolate eccezioni. È singolare che quanto più il potere si VERTICALIZZA in tutto il globo tanto più si spinga a iperverticalizzarlo. Decisioni in poche mani con il fastidio periodico delle elezioni. Ma dai rottamiamole!! Elezioni, vecchi arnesi, di un passato di illusione partecipativa. Non servono e basta. Creano solo caos, incertezza, inefficienza.

Se è vero che una società complessa ha bisogno di decisioni più veloci e mirate è pur vero che su questa linea si arriva alla dittatura che sceglie, dispone e opera più velocemente. Certo fino a che dura. Sappiamo!!

A partire dal basso occorre ricostituire strutture partecipative.

Iniziando dai problemi del quartiere? Va benissimo.

Purché si inizi!
Ora la scena di questo teatro è drammatica. Ci sono almeno tre scene. La prima è quella di un potere economico – industriale – bancario – affaristico che determina strategie, obiettivi, direttive alla politica, spesso con un carattere sovranazionale che ci rende annichiliti di fronte a tanta forza.

La seconda scena è quella di partiti ridotti a comitati elettorali e centri di gestione del potere. Senza più una solida base di iscritti, senza più un’ideologia. Che però chiedono di votarli, mentre alcuni di questi sono la cinghia di trasmissione del potere di cui alla prima scena. Sono echi di partiti di un passato di democrazia più attiva e partecipata. Si spera in una loro rianimazione dal basso.

La terza scena è quella dei cittadini, del popolo elettore, ridotto ai minimi termini buono solo per dare voti e consenso negli appuntamenti elettorali. Da questo popolo deve ripartire la democrazia. Nonostante tutto. Ma è un “nonostante” drammatico. Nonostante la perdita d’identità di classe, nonostante la precarizzazione del lavoro che uccide la solidarietà e pone i lavoratori l’un contro l’altro armati, nonostante la difficoltà a progettare la vita tra occupazione e disoccupazione, nonostante il senso di fragilità pervasivo, nonostante i salari da fame, nonostante le esigenze di sopravvivenza che cancellano eventuali desideri politici di riscatto, nonostante il consumismo che paradossalmente li impoverisce ancor di più e da cui una parte non sa stare lontano, nonostante tanto altro ancora.

E nonostante tutto questo bisogna ripartire. Rivedersi, parlarsi. Parlarsi delle concrete storie del proprio quartiere per fare pressione nei confronti di un personale politico disabituato al contatto con i cittadini. Col tempo si passerà a cose di altro livello come il lavoro, l’economia, la guerra.

Ravvivare le RADICI della democrazia che è la PARTECIPAZIONE dei cittadini alla vita democratica.

Questa è la vita della DEMOCRAZIA. Non altro.

21 luglio 2024 by Penna a sfera


Scopri di più da artiglio.blog

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

6 risposte a “Democrazie al tramonto.”

  1. Avatar worldphoto12

    BUONA SERATA

    "Mi piace"

  2. Avatar ilmestieredileggereblog

    Bisognerebbe proprio ripartire dalle basi, dalle piccole forme di aggregazione, per provare a fare ripartire consapevolezze e condivisioni, come dovrebbe essere in una forma democratica di gestione della cosa pubblica, cioè di tutti.

    Piace a 1 persona

    1. Avatar gattapazza

      Scusa ho letto in ritardo il tuo commento, sono più’ che d’accordo, finché noi cittadini continueremo a pensare di non contare nulla.
      Non ci sarà partecipazione, che è la struttura portante di ogni democrazia compiuta,
      Insomma non conteremo, finché non “ci conteremo“.
      Grazie del commento 🌹🐈‍⬛

      Piace a 1 persona

      1. Avatar ilmestieredileggereblog

        Esatto. Come ben diceva Gaber, libertà è partecipazione
        Buona serata

        Piace a 1 persona

    1. Avatar Penna a sfera
      Penna a sfera

      Grazie davvero della tua condivisione🙏

      "Mi piace"

Scrivi una risposta a Penna a sfera Cancella risposta