La comunicazione di massa è stata studiata in maniera empirica intorno agli anni ‘30.
Le teorie si sono succedute negli anni attraverso sperimentazioni e studi, l’argomento mi interessa e proverò a parlarne in seguito.
Il video presentato è quello di una famosa intervista a Pier Paolo Pasolini, famosa perché da intellettuale vero e molto scomodo fece una critica pesante sulla comunicazione televisiva.
Esprimendo la sua idea in maniera limpida, la televisione aveva un suo potere sulla massa.
Gli spettatori erano convinti che qualsiasi notizia arrivasse dalla tv fosse vera, perché il mezzo era ritenuto autorevole.
Possiamo solo immaginare quanto sia complicata oggi la comunicazione di massa, in presenza di media diversi, tv, social, giornali.
E non abbiamo più voci libere come quella di Pasolini, almeno io vedo programmi di approfondimento ridicoli con giornalisti e ospiti in transumanza continua tra una rete e l’altra, e con la evidente “presenza” di un padrone politico.
Senza voci forti e libere come quella di Pasolini, di intellettuali veri, che sanno darci indicazioni, che hanno spirito di libera critica, come possiamo distinguere quello che ci viene propinato come vero e giusto da una realtà addomesticata per farci continuare ad essere popolo bue?Penso che l’unico tentativo che potremmo fare è quello della ricerca continua di informazioni veritiere.
Costa tempo usare la regola dei bravi giornalisti americani, la regola delle tre prove.
Se una notizia viene raccontata in maniera identica e sovrapponibile da almeno tre fonti diverse, ci sono molte possibilità che sia vera o abbastanza vera.
L’unica difesa dalla manipolazione, in mancanza di qualche “Pasolini”in circolazione e’ usare proprio i tanti mezzi multimediali messi a disposizione per cercare, confrontare, leggere.
Faticoso, ma indispensabile.
19 agosto 2024. 🐈⬛gattapazza

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