
Foto di Paoladark
Roma è la città dove sono nata.
Roma è la città che amo, dove sono cresciuta, dove ho studiato.
Qui si è srotolata la mia vita fatta di incontri, di piazze, a volte “occupate”, di ideali condivisi, di passeggiate dopo la scuola a Campo de’ Fiori.
Le passeggiate di ottobre, il lungotevere, le chiese da guardare, lo splendore del Borromini, con le sue volute barocche.
A Roma entri in una chiesa e ti trovi davanti alle opere d’arte più belle e famose.
Tutto qui parla di arte e degli artisti che l’hanno fatta bella e unica come Michelangelo, Caravaggio, Bernini e molti altri.
Poi la Roma imperiale con i suoi segni immortali dal Colosseo al Foro di Augusto, la Colonna Traiana i Mercati Traianei, il Pantheon.
Ci nasci e ti abitui a tutto questo. Cresci ed è normale nelle belle serate di primavera fare un giro con famiglia e amici, per camminare, per respirare la città, per andare ad ascoltare un concerto.
Tutto molto bello se, e c’è un se!!
Se ti trovi a non riuscire a camminare per le tante persone che gridano e spintonano invadendo Via del Corso, che entrano e riescono dalle chiese di corsa, turisti affannati, ammucchiati, che si scattano foto davanti ai monumenti più conosciuti, attraversano le strade in grandi gruppi.
E Roma cambia volto, diventa sporca, affollata, irriconoscibile, tanto che la sua bellezza è ormai appannata.
Si è scelto come sempre il profitto, a dispetto della bellezza unica della mia città.
Si mangia ovunque, tavolini che ingombrano le strade dove una volta camminavo, cibo, cibo, cibo per turisti che resteranno tre giorni e non avranno compreso quasi niente della storia e dell’arte millenaria di questa città.
Tremo, pensando al Giubileo, a Roma non si trova più una casa in affitto, nemmeno in periferia, le case sono state adattate per fare dei B&B.
Venite, venite, abbuffatevi, correte e rimettete tutti i vostri peccati, la porta santa vi aspetta. Sarete perdonati, non sta a me giudicare quanti lo faranno per fede, ma sta a me come abitante di questa città poter inveire contro questo turismo non stop e veloce, che non ha come fine ultimo quello di accogliere i pellegrini in un’atmosfera di devozione e spiritualità.
Venite, venite la città violata e insozzata vi aspetta, non solo per l’indulgenza, vi aspetta affinché in questo mercato antico e a cielo aperto possiate lasciare soldi, tanti soldi.
I denaro riesce a comprare tutto, riesce anche a togliere vita e bellezza all’arte che finisce in secondo piano.
Venite, provate a cercare Dio, quello in cui credete, altrimenti sarete sottomessi a un altro dio che sta sfregiando la citta, un dio che si rivelerà quando tirerete fuori il bancomat.
8 ottobre 2024 🐈gattapazza

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