“Una giornata particolare “
C’è una frase nel tuo album: “L’uomo dev’essere marito, padre e soldato”. Io non sono né marito, né padre e né soldato. “Gabriele”
Ammetto di aver visto questo film parecchi anni dopo la sua uscita, nonostante io non sia una bambina, in quegli anni, diciamo, ero distratta.
Ma ho recuperato e forse è stato meglio così, vedere questo film con lo sguardo maturo di chi ha già delle idee strutturate, un pensiero formato.
La “giornata particolare” è quella del 6 maggio del 1938, il giorno dell’arrivo di Hitler a Roma. Le vicende personali dei due protagonisti si svolgono all’interno di un condominio di case popolari. Antonietta è la moglie di un usciere e ha sei figli, inizia la mattinata preparando la colazione, aiuta la famiglia che si dedica ai preparativi per la parata.
In quella mattina fugge dalla gabbia il suo merlo che va a posarsi sul davanzale della finestra, al sesto piano, di Gabriele che è un ex annunciatore EIAR che a sua volta si sta preparando per andare al confino, perché Gabriele è omosessuale. Tutto si svolge con il sottofondo radiofonico della cronaca dell’incontro tra Hitler e Mussolini.
La giornata è il racconto di due anime, diverse ma intimamente simili. La madre di famiglia che non sorride, appiattita in una vita che sembra non appartenerle e Gabriele con il suo dolore per aver perso il lavoro e presto con il confino destinato a perdere la sua libertà.
Un incontro di anime, appunto, ho visto nei ritratti dei due protagonisti un’umanità sperduta e spaventata. I due passano la giornata tra sguardi, momenti di incontro, mentre nel sottofondo si sente l’eco di una marcia fascista.
Loren e Mastroianni in questo film raggiungono alti livelli di recitazione, coinvolgendo lo spettatore nelle loro storie.
Sono tutti e due figli di discriminazioni, Antonietta perché donna è relegata al ruolo passivo di madre e moglie , Gabriele perché omosessuale deve andare al confino perché indesiderato nella società del ventennio.
Credo che Scola abbia voluto scuotere anche le coscienze rispetto alla condizione femminile e degli omosessuali, d’altra parte il 1977 così come il ’68 sono anni di cambiamenti importanti rispetto alla morale, la ribellione delle donne che pretendono un’emancipazione che va di pari passo all’avanzamento di una diversa visione rispetto alla sessualità e all’omosessualità. Le piazze si riempiono, le coscienze cambiano.
Questo ritengo sia un film di grande bellezza sia dal punto di vista estetico sia per la definizione dei personaggi .
Scola da grande regista ci ha lasciato questo film che è posizionato di diritto tra i film italiani che hanno fatto storia.
La scena che ho condiviso è la scena simbolo sul terrazzo, dove Antonietta prova a baciare Gabriele che rimane immobile pur guardandola con grande tenerezza. Gli sguardi tra i due in quel momento sono intensi.
Gabriele sempre guardando Antonietta con dolcezza e anche con enorme tristezza dice delle parole che restano impresse nella memoria dello spettatore: C’è una frase nel tuo album: “L’uomo dev’essere marito, padre e soldato”. Io non sono né marito, né padre e né soldato.
La loro giornata particolare termina, ma Antonietta cambia, inizia a prendere coscienza della sua situazione, grazie all’incontro con Gabriele.
Infine cito un’altra frase di Gabriele incisiva e dolorosa insieme riferita alla sua condizione, «Io non credo che l’inquilino del sesto piano sia antifascista. Se mai il fascismo è anti-inquilino del sesto piano».
29 ottobre 2024 🐈gattapazza


Scrivi una risposta a valy71 Cancella risposta