“Il trasporto delle banane“

Riporto il link di un articolo di “Domani” che tratta della possibilità che la Libia possa essere incaricata dei salvataggi in mare coordinandoli da Tripoli e di conseguenza portare gli stessi nel paese.
Si entra in un argomento controverso come quello dell’accoglienza, dei salvataggi in mare e dei paesi “sicuri”.
Un ginepraio dal quale non si esce, allora faccio riferimento alle mie riflessioni.
L’Occidente muore, muore come simbolo di libertà e democrazia, l’Europa muore, non si riconosce come culla della civiltà, della filosofia, dell’arte, dell’umanesimo e soprattutto della cristianità.
Non possiamo pensare che sventolare un rosario o definirsi cristiani possa essere sufficiente agli occhi di Dio.
Chi crede sa o dovrebbe sapere che non ci si proclama cristiani, da cristiani si agisce e da cristiani ci si comporta di conseguenza.
Ed è difficile, infatti ci sono martiri cristiani a dimostrazione che questa è una fede che chiede molto al credente, persino il sacrificio personale.
Chi è ateo o laico spesso costruisce la sua visione anche sul rispetto dei diritti umani, civili sociali.
Allora io mi chiedo vogliamo veramente trattare le persone migranti come le banane?
Da trasportare e scaricare al primo mercato disponibile? Pure se poi in quel mercato le banane verranno buttate al macero?
I governanti italiani e non, ma parliamo di quelli italiani pur pagati benissimo, quale strategia hanno pensato per gestire le migrazioni visto che gli uomini hanno le gambe e si sono sempre spostati durante i millenni?
Il continuo concime dato alle guerre potrebbe far aumentare i flussi migratori, come pensano questi strapagati signori di “governare” questi flussi?
Penso di aver capito , basta disumanizzare i migranti, propinarci in tv che sono tutti delinquenti, come se noi italiani con quattro mafie e femminicidi continui fossimo tutti santi imbalsamati.
Secondo me se accadrà tutto questo, se i migranti verranno trasportati in qualsiasi luogo, per esempio in Libia, paese che non è certo esempio di serenità, credo che molti di noi abbiano visto reportage sui centri di detenzione libici, se continueremo a pagare incapaci, seduti sulle poltrone in pelle umana del parlamento, se continueremo a fare piagnistei inutili davanti alle bare senza nome dei morti nel mediterraneo con annessa passerella dei potenti, se continueremo a votarli, se saremo complici di tutto questo pensando che saremo più sicuro senza i migranti tra le scatole, bene allora siamo al de profundis della nostra civiltà.
E saremo responsabili, perché se diamo la nostra fiducia a un politico questo deve avere competenze e capacità di governo, deve meritare il suo stipendio, deve meritare il potere che noi gli diamo, deve avere lungimiranza e visione, deve non far ricadere sui cittadini la difficoltà dell’accoglienza e dell’integrazione, deve essere in grado di eliminare la promiscuità e il degrado delle nostre città dove i migranti senza lavoro e senza casa dormono.
Per farlo serve cultura e intelligenza e avere ben chiari i valori dell’occidente.
L’accoglienza fa parte di questi valori, c’è scritto nella nostra Costituzione e in quella di molti altri paesi, serve rendere reale l’applicazione e la condivisione di questi valori.
Se non lo si fa mi viene da pensare che sì in questo caso c’è una strategia, soprattutto comunicativa, lasciano il degrado e i migranti allo sbando affinché diventino un problema che ricade sui cittadini stessi, così da avere un motivo per compiere atti di disumanità, giustificando così qualsiasi atto messo in essere per mandare chi migra in qualsiasi posto, lasciando intendere che in questo modo gli stessi cittadini si sentiranno al sicuro, certo sempre che i cittadini accettino di essere presi in giro, e, facciano finta di non aver compreso la loro incapacità.
Aggiungo che nell’articolo linkato parla il comandante della Life Support, nave di salvataggio di Emergency che ha preso il largo dopo la morte del fondatore Gino Strada, che come medico ha salvato milioni di persone, ed era ateo, nonostante tutto è stato ricevuto in udienza dal Papa (S. Giovanni Paolo II), a dimostrazione che la cultura del rispetto degli esseri umani riguarda credenti e non, ma riguarda quello che vogliamo essere come persone, come paese e se ancora esiste come occidente.
30 ottobre 2024 🐈gattapazza

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