
Una foto semplice, un germoglio , qualche anno fa in Toscana. Toscana regione bellissima, come tutte le regioni d’Italia. Sto riflettendo su quello su cui tutti riflettono, Trump, i suoi dazi, i contro dazi, e quanto noi ci siamo rotti i dazi.
È passata in TV un’intervista, al volo, a un cittadino che ha proposto “mettiamo i dazi su Vivaldi“, perché gli americani usano le musiche di Vivaldi nei loro film, nelle loro serie TV, Vivaldi e’ roba nostra e allora facciamoglielo pagare. L’intervistato aveva ragione, dovremmo far pagare al tipo col gatto rosso in testa i dazi sulla bellezza italiana e europea. Volete la nostra musica, volete Mozart, volete Haydn, Bach, Puccini, Mascagni, Beethoven. Cari americani dovreste pagare, e pagare tanto, volete un giro in gondola? Bene, 5000 euro possono bastare, volete vedere la Grecia, godervi quel mare e quella bellezza e tanta antichità? Una bella tassa di soggiorno, 10.000 euro possono bastare.Volete vedere Michelangelo, accontentatevi di una cartolina, sennò pagate, pagate tanto. Non sono un’esperta di geopolitica, tantomeno di finanza, ma una cosa ho capito, quantomeno una cosa penso, invece di buttare i soldi in armi, perché l’Europa non investe nella sua ricchezza? La storia, l’arte la bellezza ma anche l’industria, le manifatture. Perché non pensare che l’Europa possa diventare anche una potenza economica, investire in armi per la difesa, capisco, anzi no non capisco, visto che abbiamo testate nucleari puntate sulla testa, che ci facciamo con un carro armato in più. Contano i soldi, e allora facciamoli contare anche in Europa. Investite per la crescita economica europea gli 800 miliardi che vorreste usare per le armi. Gli europei sarebbero meno poveri, avere l’Europa contro diventerebbe un problema, i soldi regolano la forza dei paesi non le armi. Lasciamoli a mangiare i panini di McDonald’s, il parmesan , lasciamoli rimirare i loro grattacieli. Proviamo a fargli pagare caro una passeggiata a Parigi, il Big Ben, Westminster, il Partenone, un tramonto sui tetti di Roma, i profumi della Sicilia, l’azzurro del Golfo di Napoli, lo splendore delle Alpi.
Direi di fargli pagare anche l’indulgenza plenaria e il passaggio sotto le porte sante.
Pagate pure quella, anche il padreterno ha i suoi dazi, dicono che si innervosisca anche facilmente.
Sono arrabbiata, anche perché gli americani ricchi verrebbero lo stesso, ma un contraccolpo economico l’Europa potrebbe metterlo in piedi.
“Fortezza Europa”, una parola che non mi piace se significa chiusura verso gli altri, mi piacerebbe solo se significasse forza europea chiusa a chi vuole l’Europa all’angolo.
Il mondo cambia, e’ vero.
Ma noi europei abbiamo una storia millenaria che non cambia.
Non voglio veder morire il sogno della mia gioventù, essere cittadina europea.
Proviamo a smetterla con i nazionalismi e a credere nella nascita o rinascita di un continente, culla di civiltà, che può diventare, se lo si vuole, culla di una nuova civiltà, fatta di intelligenza, cultura, scienza, e magari anche di un’idea di pace e di progresso.
Noi europei non siamo i fratelli poveri di nessuno, se solo ce lo ricordassimo, se se lo ricordassero soprattutto i governanti europei.
Ho strabordato, ma si sa i matti lo fanno!
Eccoli, vengono a prendermi per la camicia di forza, ma stavolta scappo.!
Passo e chiudo.
11 marzo 2025 🐈⬛gattapazza


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