Rifondare il pensiero 1                 articolo di Penna a sfera 🖋️

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RIFONDARE IL PENSIERO (1)

Dopo la caduta del “muro di Berlino” si è parlato di “fine della storia”.

È accaduto invece che è finito il pensiero politico. Sembrava che la sconfitta del comunismo azzerasse ogni confronto fra diverse visioni del mondo e di società.

Rimaneva in piedi il vecchio liberismo da esportare dovunque.

E allo stesso tempo si brindava alla fine delle ideologie.

Da quell’epoca siamo piombati invece nella fine delle idee.

È scomparsa ogni visione di società e ogni progetto per realizzarla.

In realtà, lo ripeto, è sopravvissuta solo l’ideologia liberista, come affermazione del capitale e del mercato quali unici elementi regolatori della società.

La subordinazione della politica all’economia è stata totale.

Una conclusione inevitabile.

Il dibattito politico è ormai tutto incentrato sui temi economici. Che sono importanti in questa situazione di crescente precarietà.

Ma che non esauriscono la richiesta di senso che sale dalla società verso la politica e che non trova risposta.

La società chiede un progresso del paese.

Chiede quale progetto di società abbiano le forze politiche in campo.

Perché in buona sostanza la società chiede che ci sia lavoro, che sia retribuito giustamente, che i diritti umani vengano rispettati, che ci sia giustizia giusta, sanità pubblica garantita a tutti, istruzione per tutti etc.

È una strada già tracciata dalla Costituzione e imboccata dal secondo dopoguerra.

Ma smarrita da almeno trenta anni, da quando la politica ha rinunciato a progettare una idea, una visione di società orientata verso il bene comune, l’uguaglianza dei cittadini, la dignità del lavoro, la tutela della salute, etc. Le questioni sono queste. Ma come realizzarle?

La crescente disaffezione dei cittadini alla politica e la conseguente astensione elettorale sono il segnale più chiaro della inconsistenza della politica, incapace di attrarre e appassionare, perché incapace di presentare progetti e visioni di società.

Se dobbiamo rassegnarci al fatto che le nostre esistenze non sono più nelle nostre mani e nemmeno nelle mani “istituzionali”, cioè in quelle di chi ci dovrebbe rappresentare per tutelarci, farci migliorare in tutte le dimensioni della vita sociale, forse il sentimento prevalente è quello di una nostra inutilità come cittadini e di una inutilità della politica.

Se noi siamo “decisi”
altrove, dal grande capitale, dai grandi interessi internazionali, da un’economia finanziarizzata, dai giochi di borsa, etc, forse il sentimento è di grande impotenza e di ineluttabilità di ciò che accade, senza alcuna speranza di cambiare qualcosa.

L’attuale guerra dei DAZI esprime perfettamente la centralità dell’economia.

La guerra economica di Trump, principalmente rivolta contro la Cina, non avviene su basi ideologiche. Sì, la Cina è ancora formalmente comunista, ma è secondario.

Questa guerra economica è una guerra tra due “capitalismi”.

Il resto non conta e neppure c’è.

Continua…..

12/4/2025   Penna a sfera 🖋️


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2 risposte a “Rifondare il pensiero 1                 articolo di Penna a sfera 🖋️”

  1. Avatar almerighi

    Dissento soltanto su una cosa, questa guerra non è fra due capitalismi, è interna al capitalismo che ha perennemente bisgono di crisi per affermarsi quale panacea di tutti i mali (il mercato)

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    1. Avatar Penna a sfera
      Penna a sfera

      Ciao Flavio. Grazie del commento. Chiarisco il punto. La novità da qualche decennio è che il capitalismo non ha più bisogno in molti paesi dell’ideologia liberista. Cioè quello che ha bisogno di crisi per affermarsi quale panacea. Esiste ormai un capitalismo che vive e prospera in regimi illiberali e che aggiunge incertezze a incertezze. E nella fattispecie poco conosco delle dinamiche di questo capitalismo “mascherato”. Ha bisogno anch’esso di crisi per rivendicare soluzioni? Boh

      Di fatto è un mondo complesso in cui i il bianco e nero di anni fa trascolora in un grigio indefinito e ci interroga molto. Spero di aver chiarito un po’. Grazie ancora, un caro saluto e un buon pomeriggio.

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