Il tempo che non torna

Si dice che quando si è giovani gli ostacoli si affrontano a testate, si scavalcavano muri, si salta si cade ci si fa male testardamente per risolvere dei problemi.
Allora sono un’adolescente, un’intera giornata a cercare dí risolvere un problema pratico.
Allora SPID, pec, contatti ho iniziato cocciutamente dalle 11 di stamattina fino a contattare perfino la Banca d’Italia, l’Agenzia delle Entrate, fino ad avere la faccia tosta di telefonare al funzionario della Banca d’Italia, per capire cose che non mi risultavano, burocrazia, rotture immense di balle.
Sono andata avanti come un’ariete, perché sono così, devo capire, devo andare a fondo, attaccata all’osso come un cane affamato.
Non è un pregio, è uno dei miei peggiori difetti, perché adolescente non sono più, ogni giorno conta per me, il tempo conta, e se ho ancora vita e tempo è un po’ di salute non devo consentire a me stessa di buttare, ore, minuti, secondi in questo modo.
Potevo evitarlo?
Era così necessario?
No!! Non lo era!
Chi mi conosce dice che sono una combattente ( termine che poi non amo), non è un complimento, sono una che si fa male e butta via energie, non sempre ne vale la pena.
Seppure avrò risolto qualche inciampo oggi non ho vissuto, non ho letto, non ho scritto, non ho studiato grafica come mi ero ripromessa, non vi ho letto, non ho chiamato un’amica, non mi sono sdraiata in terrazza con il mio caffè, non mi sono presa una pausa , non esco ancora per la convalescenza, ma poteva esserci un’altra vita oggi.
Ora sono sfinita, arrabbiata e stanca.
Ed è finita una giornata, una giornata che ho perso, non credo che il funzionario dell’Agenzia delle Entrate seppure mi ha risolto un problema potrà restituirmela.
Mi riprometto sempre di darmi tempo, di fermarmi, di godermi l’attimo e ancora, ancora non ci riesco.
Non mi sopporto!
21 maggio 2025. 🐈⬛gattapazza

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