Articolo di Penna a sfera🖊

FRA 10/20 ANNI
Fra 10/20 anni è prevedibile una GIORNATA MONDIALE PER IL MASSACRO PALESTINESE.
Sarà una GIORNATA a mo’ di SPECCHIETTO RETROVISORE in cui riflettere e indignarsi sul tragico evento in corso ora.
Mentre si ipotizza questo possibile scenario che si fà oggi?
Che si fà nel tempo presente per scongiurare ulteriori vittime e distruzioni?
Perché non lo si potrà fare nel tempo futuro consegnato solo al ricordo della tragedia e al monito che ciò non accada più.
E ora non se può più dei sottili distinguo politici, delle puntuali analisi che devono mettere sulla bilancia il tragico 7 ottobre con la tragica reazione di Netanyahu.
Ora non serve questo. È come se su un bus coinvolto in un incidente e in corsa verso una scarpata ci si mettesse a riflettere sulle responsabilità dell’accaduto in mezzo a passeggeri feriti alle urla, al dolore, senza che nessuno si adoperi per tentare di governare il mezzo e arrestarlo prima che sia troppo tardi!!
Ci sarà tempo per questo.
Nell’immediato occorre impedire il proseguimento dello sterminio.
È una situazione fuori controllo che va riagguantatata prima di subito.
C’è un punto nelle dinamiche di un conflitto in cui sembra difficile frenare e innestare la retromarcia.
In cui le convenienze politiche si mischiano con la disumanità, si intrecciano con ideologie politico-religiose fondamentaliste che reclamano ancora sangue.
In cui la ferocia e il calcolo politico sono un tutt’uno.
In cui non c’è richiamo alla ragione che tenga.
E la folle corsa verso l’abisso continua.
Eppure si può ancora tentare. Si può ancora uscire dai rigidi schemi politici. Dalle cristallizzazioni ideologiche.
Per capire che in questi casi così orrendi esiste una dimensione PREPOLITICA.
Quella dei diritti e dell’umanità, quella che non può contemplare il massacro scientifico di civili, quella del soccorso a chi è ferito o muore, a chi è nella fame più nera, a chi dalla carestia (specie i bambini) avrà i frutti avvelenati di conseguenze psico-fisiche permanenti e invalidanti per tutta la vita.
Perché quella carestia, quella malnutrizione è intervenuta su un essere fragile e in sviluppo. E quello sviluppo è stato arrestato!!
La POLITICA però non contempla la PREPOLITICA.
Sembra non riguardarla!
Questa è la tragedia.
È come se si continuasse una partita di calcio quando ci sono giocatori e tifosi feriti in campo e sugli spalti.
È logico sospendere la partita!
Quando si supera tutto questo e si invocano le categorie e le logiche politiche per ignorare i morti e anzi se ne fanno di più, tutta l’umanità è sull’orlo del baratro o già dentro.
Siamo ridotti al punto di dover sperare che qualche forza politica o più forze politiche si sfilino da questo corto circuito e sappiano gridare con forza basta!
Siamo ridotti al punto di sperare in chi riteniamo sordo a tutto questo!
Sperare! E sperare ancora.
Se un residuo di umanità ci è rimasto, sperare anche nella società civile che talvolta ci ha sorpreso!
27 maggio 2025 Penna a sfera🖊


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