Ieri sera l’aria era insolitamente fresca, vivo a Roma e ho deciso di fare vacanza nella mia città.
Resta lì ferma con la sua bellezza, se non fosse per la sporcizia, la cattiva manutenzione, le orde barbariche di turisti, locali e localini per mangiare ovunque.
Abbiamo provato a incontrare i luoghi più famosi passando per i vicoli.
Sembra una donna che da giovane era bella, forse lo è ancora, ma sta lì in ginocchio, in mezzo alla spazzatura, con vestiti logori.
Niente è più vero in questo luogo, niente è genuino, non so nemmeno se chi arriva qui guarda o “vede” la bellezza.
Suono di ciabatte e mescolanza di idiomi in cerca di un tavolino dove mangiare ed essere spennati, qualche odore non piacevole che arriva dalle grate delle fognature.
Un teatro naturale antico e bello, dove il palcoscenico si apre per dar modo di fare quattrini.
Che tristezza, desolazione mia bella signora che hai fatto innamorare il mondo, millenni che si raccontano e che nessuno ascolta.
“Roma capoccia der monno infame”, cantava Venditti, ed è così!













23 agosto 2025 🐈gattapazza

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