In piedi alle cinque come sempre, acqua alle piante e poi mi fermo.
Non l’avevo vista eppure era ferma lì sopra i palazzi ancora addormentati.
Ho deciso con calma, la fotografo!

La foto è bella anche se non è bella, ho usato uno smartphone che non riesce ad avere le prestazioni di una digitale, ma era talmente bella, nel silenzio e nel tempo sospeso dell’alba, la sentivo solo mia, seduta sulla sdraio riflettevo su quante persone in quel momento la stessero osservando, quanti con il caffè in mano dentro un bar, in una pausa dopo un turno di notte in ospedale, quanti dalla finestra dello stesso ospedale perché malati e con una vita che se ne sta andando.
Quanti ancora appena svegli e stanchi dopo una notte passata a rigirarsi su un letto per una notte d’amore o di sesso.
Quanti la stanno guardando con me?
In mezzo alle macerie, dentro le tende , con in petto un dolore sordo, qualcuno la guarda senza più vederla, perché non è più la sua luna.
Poi comunque la guarda lo stesso, potrebbe essere l’ultima luna che vedrà.
7 settembre 2025. 🐈⬛gattapazza

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