Articolo di Penna a sfera🖊
Quando si osserva l’architettura, di un palazzo, di una chiesa, di un qualunque edificio, dapprima si dà uno sguardo d’insieme per comprenderne il senso, l’equilibrio dei volumi e l’armonia delle forme.
Poi si entra nei dettagli.
Se osserviamo con gli stessi criteri la situazione complessiva di questo mondo, l’immagine che ne risulta è di un insieme assolutamente disarmonico e squilibrato.
Gli elementi portanti, strutturali, di una società giusta e democratica sono largamente assenti.
Uno sguardo d’insieme rivela al contrario elementi, ormai strutturali, che mirano a espropriare le masse dei cittadini dall’esercizio democratico del potere.
A favore di una VERTICALIZZAZIONE del potere stesso in pochissime mani, abilitate ( almeno per ora) dall’esito elettorale a governare in nome del popolo direttamente e senza consentire alla opposizione alcuna iniziativa.
Perché il governo è stato eletto dal popolo e se ci si oppone al governo ci si oppone al popolo!
Questa equazione popolo=governo è il primo sintomo di tutti gli assolutismi e le dittature.
Salta la dialettica democratica, saltano i parlamenti, salta anche il diritto di critica e la libertà di stampa.
È un fenomeno mondiale che riguarda anche noi.
Sempre avendo uno sguardo d’insieme, (come nel classico gioco di unire i punti e vedere il disegno), i punti politici di questa maggioranza danno esattamente l’immagine di una progressiva VERTICALIZZAZIONE del potere e della contemporanea espunzione del concetto di “opposizione”, del diritto di critica e perfino del soggiacere alle regole e alla legge.
Progetto di repubblica presidenziale, (poi declinato in elezione diretta del premier) e riforma della Magistratura, viaggiano verso lo stesso obiettivo.
Il disegno complessivo ha la sua importanza per evitare di frammentare la visione della realtà in tanti tasselli staccati che, singolarmente, sono incapaci di dare conto della realtà stessa.
Per questo l’abbandono della forma parlamentare della repubblica non può essere solo visto in termini di migliore e più veloce esercizio del potere esecutivo. Accanto alla maggiore efficienza e velocità delle decisioni c’è dell’altro!
La riforma della Magistratura, (ancorchè questa riforma non cambi di una virgola l’efficienza della Magistratura stessa) viene invece presentata come un toccasana.
La separazione delle carriere tra Pubblici Ministeri e Giudici, viene propagandata come una tutela del cittadino contro lo strapotere giudiziario. Gli argomenti che si cavalcano sono che l’accusa (Pm) e il Giudice giudicante non possono provenire dalla stessa carriera senza mettere in pericolo i diritti della difesa.
Difesa e Accusa devono essere sullo stesso piano.
Mentre se l’Accusa è composta di magistrati provenienti dalla stessa carriera dei giudici, si può ipotizzare che l’Accusa potrebbe non essere più imparziale.
Sono argomenti speciosi dato il limitato numero di magistrati che passano da Giudici a Pm e viceversa. Circa settanta l’anno a fronte di un corpo giudiziario di circa 9000 unità.
Senza contare che i passaggi dall’uno all’altro ruolo prevedono una differente dislocazione territoriale. Chi ha fatto il giudice in una zona, per fare il PM dovrà lasciarla per altra destinazione e viceversa.
Inoltre la possibilità di passare da un ruolo all’altro è attualmente limitato ad una sola volta e entro i primi dieci anni di carriera
C’è poi da dire che questi, benché minimi passaggi, garantiscono una migliore formazione dei magistrati, poiché essi fanno esperienza professionale in tutti e due i ruoli.
E quindi anche qui c’è dell’altro.
C’è una chiara volontà di indebolire la Magistratura, compromettendone l’autonomia.
Fatalmente i Pubblici Ministeri, così come accade in altri Paesi, ricadrebbero sotto il Ministero di Grazia e Giustizia.
Con il che si andrebbe a far benedire “l’obbligatorietà dell’azione penale” sostituita dal criterio della discrezionalità rappresentato dalle linee di indirizzo del Ministero che potrà decidere le priorità d’indagine sulla base di criteri politici.
Per tutto questo “disegno d’insieme” si deve sperare nel REFERUNDUM CONFERMATIVO della Riforma di marzo/aprile 2026 perché NON CONFERMI un bel niente se sperabilmente vinceranno i NO.
5 novembre 2025 Penna a sfera🖊


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