Notte fonda e silenziosa scende,
i pescatori accendono il motore della vecchia barca,
ha fianchi azzurri e bianchi e corde,
che la tengono e la circondano,
le reti poggiate sul ponte,
voci di lingue lontane si mischiano,
sembrano richiami di antiche genti,
le onde schiaffeggiano quei fianchi di legno,
mentre la barca avanza su quel velluto nero,
ma non c’è silenzio per il vecchio pescatore,
che sente il mare che gli parla,
gli ricorda giorni di giovane vigore,
di braccia forti e risate su quella barca,
il mare parla e lui lo ascolta,
conosce bene la sua voce la sente,
anche quando gli altri marinai cantano nella notte,
la sente perché a lui parla e lo chiama,
gli ricorda che lui è figlio di quel nero velluto che mai tace ,
a volte sussurra a volte urla,
il pescatore non lo teme sa che il mare è padre,
può essere arrabbiato ma non gli negherà il cibo,
nelle notti senza luna si parleranno,
raccontandosi segreti che nessuno può ascoltare,
quando l’alba arriverà la rete verrà issata,
e il vecchio marinaio sussurrerà la sua preghiera.
13 novembre 2025 🐈⬛gattapazza


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