Sì volevo nascere maschio, perché fin da bambina avevo capito di appartenere a un genere a rischio.
Mio padre, tra l’altro che praticamente da solo mi ha cresciuto per 15 anni, mi voleva femmina, si’ non avrebbe voluto un maschio.
Era un uomo libero e non addomesticabile, voleva una figlia forte e altrettanto non addomesticabile.
Appena adolescente mi disse una frase che ripeterei a qualsiasi ragazzina, “vai con un uomo che ti piace, non andare mai con un uomo che ti serve, fosse anche un marito che non ami ma dal quale dipendi economicamente”.
Mi voleva libera, a 15 anni giravo fino a tarda notte tant’è che mi diceva che preferiva che io dormissi fuori casa, piuttosto che sapermi in giro e a rischio.
Così sono cresciuta con poche regole, a sedici anni già facevo parte di un collettivo femminista, treccine e borsa di tolfa, partecipavo alle prime manifestazioni.
Naturalmente a mio padre stava bene.
Devo dire che non mi è mai capitato, mai, di percepire un uomo in qualche modo superiore a me, seppur colto, o potente.
Non ci riesco, non ho avuto molte storie ma qualche delusione dal mondo maschile si’.
A volte ne ho trovati di “bovini”, cioè’ incapaci di guardare oltre il loro naso, o poco flessibili e questo me li faceva alla fine percepire anche poco attraenti, a prescindere dall’aspetto.
Ma molti, e sono anche amici, soprattutto l’uomo che ho sposato, sanno guardare il mondo da più prospettive, amano le donne e molto, ma non confondono l’eros con la violenza.
Qui credo sia il problema l’attrazione, l’amore e l’eros sono antitetici alla violenza fisica e sessuale.
Un uomo sano davanti a un rifiuto non avrebbe nemmeno un’erezione.
La violenza è altro, nasce in menti malate, in uomini incapaci di amare e di perdere, perché credo il punto sia questo, un uomo maturo e adulto sa perdere anche chi ama, soffre ma si ritira, il rifiuto viene accettato, dolorosamente, non sente minata la sua autostima, vive la umana sofferenza di un amore finito.
Questo comportamento appartiene agli uomini consapevoli, che non temono le donne, non le possiedono, le cercano per camminare insieme , accanto, complici e compagni di strada.
Oggi, non è una ricorrenza facile da vivere, perché di donne vittime di abusi ne ho incontrate, ho sentito la loro angoscia profonda.
Trovarmi ancora di fronte a comportamenti arcaici e malati da parte di maschi dalla personalità precaria e psicopatica mi fa rabbia, le tante battaglie che da donna ho portato avanti per me e per le altre non voglio che finiscano nella spazzatura.
Ma mi trovo di fronte a una nuova scossa che deve attraversare il mondo femminile, che si riempiano le piazze ma soprattutto si riempiano le scuole di parole giuste per una cultura diversa, che sappia cogliere i disagi dei più giovani, ora!!!
Prima che sia troppo tardi o ascolteremo l’ennesimo piagnisteo da parte di chi è al potere e forse non ha un interesse vero per la situazione femminile.
Come dicevo da giovanissima, la libertà non ce la regalerà nessuno, dunque dobbiamo prendercela, con qualsiasi mezzo!
Oggi, si’ ancora oggi, non possiamo ancora fermarci.
25 novembre 2025 🐈⬛gattapazza


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